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ORLANDO FURIOSO" MARIONETTA PICCOLA

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Non vi è dubbio che Orlando sia il più noto di tutti i Paladini di Francia, cioè di quei “Conti di palazzo”, che in dodici costituivano la guardia nobile dell’ Imperatore Carlo Magno e avevano il compito di accompagnarlo nelle imprese militari distinguendosi per la lealtà , il coraggio, la fedeltà e il valore sul campo.E’ l’ unico personaggio storicamente accertato mentre tutti gli altri di questo ciclo ( come quello dei Cavalieri della Tavola Rotonda ) furono costruiti sulla leggenda. Rolando, anzi Orlando nella volgarizzazione italiana, deve la sua fama anzitutto al poema cavalleresco La Chanson de Roland nell’ XI° secolo. Lo spunto è tratto dalla sconfitta che la retroguardia dell’ esercito di Carlo Magno,che stava tornando in Francia carico dei bottini predati in Spagna ai Mori, subì a opera di un gruppo di montanari baschi, o dagli Arabi il 15 agosto del 778 nella piana di Roncisvalle, fra i regni di Francia e Navarra. Il poema trasforma questo atto di guerriglia in un vero e proprio scontro fra le armate cattoliche di Carlo Magno e le “schiere sterminate” degli infedeli e propone Orlando come modello del prode cavaliere e il prototipo del crociato che, vinto dai Saracini, unicamente per il tradimento di Gano, anche esso Paladino, diventa martire della fede e la sua anima vola immediatamente in Paradiso. Orlando viene quindi proposto come modello di cavalleria, poiché è fedele al suo Imperatore e ligio ai suoi doveri di guerriero e di cristiano . La glorificazione di Orlando in eroe lo si deve indubbiamente alla Chanson de Roland nella quale combatte senza posa i saracini, muore sul campo utilizzando l’ Olifante, il corno che aveva il potere di richiamare il Re anche di là dai monti e che ha un suono così frastornante da mettere in fuga i nemici, per chiedere rinforzi solo all’ ultimo momento quando già sta per morire. La fortuna del personaggio invincibile deriva anche da una spada indistruttibile, la Durlindana, capace di tagliare in due un cavaliere nemico dalla testa fino a tutto il cavallo, dal corno quasi fatato, l’ Olifante, così chiamato perché ricavato da una zanna di elefante e di un cavallo Vegliantino, che non conosce sonno né fatica. La caratteristica più evidente di Orlando è la mobilità: si sposta con estrema facilità da uno stato a un altro, da Oriente a Occidente, da civili castelli a selve inospitali, uccide giganti, libera fanciulle, incontra maghi, streghe,si diletta con i giochi d’ amore e in duelli, combatte in tornei, e in guerre ove fa carneficine di saraceni in una infinità di avventure che non conosce argini. La Durlindana, secondo il Boiardo e l’ Ariosto, era addirittura appartenuta a Ettore di Troia e la sua invincibilità nasceva dall’essere appartenuta a un nobile e famoso guerriero. La spada è talmente importante che Orlando nel Morgante risuscita per restituirla a Carlo Magno, il quale la getta in mare affinché nessun altro la possa usare, ma essa ricompare tutti gli anni galleggiando a fior d’ acqua nell’ anniversario della battaglia di Roncisvalle.


Art. J1OR Orlando. Composto di cinque parti snodate in terracotta, vestito con vecchi pizzi, anticato con cera d'api; modellato e dipinto a mano.                                                                                              H.17,5 cm.